World Humor Awards 2024 – Cartoon theme “The Meaning of Life”

La Vita: un enigma a molteplici incognite

In questa edizione del World Humor Awards l’argomento proposto ai vignettisti è un po’ come quando a scuola ci davano il “tema libero”: si poteva scrivere di tutto, tanto più che il senso della vita è in realtà un uroburo, un serpente che si morde la code, una forma chiusa che non ha né un inizio né una fine. Ed è così per la vita e per come considerarla, per cui, non a caso, la scultura di Auguste Rodin “il pensatore” diventa emblema estetico e visivo, in più di un cartoon, di questa condizione di enigmatica incertezza. Sono nate proprio per questa indeterminatezza della proposta immagini molto diverse e contrastanti tra loro, prodotte dagli umori delle penne degli autori, dalla loro visione del mondo. I nichilisti vedono un foglio completamente bianco oppure una tela astratta con pennellate casuali alla Pollock o un disegno tecnico senza capo né coda. Ciascuno improvvisa un significato che, al momento, gli sembra si adatti al suo stato d’animo, ma è una soluzione liquida e mutevole con il trascorrere delle ore: inafferrabile se non con una tautologia che però appunto perché tale non fa che ribadire l’impossibilità di una risposta.

Alcune vignette rimandano ad un difficile equilibrio tra tensioni diverse o alla risposta più immediata che è crescere ed invecchiare, con la loro differente percezione del tempo in un inseguirsi e scontarsi in direzioni opposte, con obiettivi contrastanti.

Inevitabilmente la morte incappucciata e con la falce in molte vignette la fa da padrona e ostenta scheletri e teschi, persino dal momento del parto, con un orrore da luna park: talora sostituita dall’immagine della culla e della bara – persino mischiate insieme -, o cinicamente dal passeggino alla sedia a rotelle, fino al carro funebre che riassume  in una unica immagine le tappe di un’esistenza. Difficile seguire cartelli indicatori che mandano in senso opposto i nostri passi, persino il gallo segnavento si sente smarrito e le direzioni sono contrastanti e senza segnalazioni tipografiche.

E compare Dio per lo più solo arbitro di un ipotetico match, giocoliere con vite d’infanti, occhio di un Grande Fratello o giocatore di una casuale partita, solitario e come sperduto con il diavolo, in allegorie che dicono come il sacro sia oggi una risposta troppo flebile per soddisfare ed esaurire le esigenze dell’individuo, confuso dalla molteplicità dei messaggi religiosi o dalla  falsità di divinità inventate, di noi come persone, che siamo cielo e inferno insieme. Così la solitudine del papa è ancora più angosciante nell’antico splendore Vaticano contrapposto con l’urbanizzazione impazzita e affastellata attuale. Senza tener conto del contrasto tra il soffio divino e il saper scientifico, che si concretizza  nell’intreccio elicoidale del DNA presente in diversi autori. Inevitabilmente in altri cartoon c’è una frenesia di spermatozoi che mimano la loro battaglia per dare una prima forma di esistenza, che si giocano la sopravvivenza, ancora una volta demandando altrove la giustificazione del vivere.

L’amore fisico è protagonista in altri e ci accomuna con le specie viventi. L’eterna alterità dell’uovo e della gallina  ridurrebbe i termini della questione e la porrebbe sul podio del vincitore. La famiglia diventa pure il luogo e la dimensione del vivere, ma non è sempre la soluzione più positiva con tensioni, conflitti interni ed attacchi di chi ipocritamente dice di difenderla. Ma anche il cervello e le sue proiezioni diventano un protagonista ed insieme una possibile soluzione dell’enigma. Ma spesso la ragione è astratta, solipsistica, un sentiero tortuoso e persino prodotto meccanico e talora nasce il contrasto con il cuore, con i sentimenti. Mistero inestricabile come un labirinto, come un sentiero tortuoso in continua salita. Persino un’allegra giostra può bastare per dare il senso del viaggio che vede non solo la strada, ma anche il ponte sul vuoto, la corsa corale verso un ipotetico arrivo, mentre potrebbe essere solo un girare in tondo per far smuovere una macina arcaica oppure un cerchio da criceti con ruoli che gravano in modo diverso tra le generazioni. E c’è l’eterno contrasto tra gli ottimisti ed i pessimisti, tra chi trova piacere e consolazione nella natura e chi vede lo squallore prodotto da una civilizzazione esasperata. Inoltre l’antico sospetto, la vetusta idea del destino si insinua raffigurata dalle impronte digitali di ciascuno – non dalle linee della mano – ma da qualcosa di ancor più privato ed intimo, fuori da quassi zingaresco romanzo, e il loro insinuarsi contorte e serpentiformi diventa il labirinto che ci condiziona nella quotidianità dell’esistenza. il vecchio che diventa simbolo del tempo ed insegue il ragazzo, senza poterlo raggiungere.

E la difficile comunicazione tra le generazioni diventa anch’esso un tema. Come il tema della solitudine trova la concretezza visiva nel naufrago nell’isola deserta come sogno di fuga ma per lo più come disperazione di una condizione ineluttabile autodistruttiva.

E tornano, come risposta irriflessiva, vecchi miti, da quello di Sisifo, magari solo per spingere verso la vetta una enorme chiocciola, oppure quella del’Eden con Adamo ed Eva o dell’incrocio di strade per cui la scelta di una direzione muta tutta la vita, che nell’antichità era di Ercole o Achille ed ora si presenta a ciascuno di noi. Ritorna anche l’allegoria dell’albero della vita ma talora ischeletrito.

Emergono fortemente moralistici i temi della nostra eterna condizione di insoddisfazione per il nostro status sociale, la brama e la ricerca della ricchezza, la frenesia dell’accumulo, il timore per un mondo sempre tecnologico, meccanico, che non comunica e che sembra sostituirsi o voler sostituire non tanto l’uomo quanto l’umano. Non c’è una visione sociale, nel senso di un possibile riscatto, di una potenziale ribellione, anche i temi sostanziali dei nostri terrori ci trovano inermi e senza soluzioni: spaventati e impotenti.

Diversi disegnatori dimenticano il tema e si fanno coinvolgere nelle loro paure che diventano dominanti o forse proprio queste sono il senso di una vita comunque immiserita e appiattita. Ci sono le paure che affiorano e che sostituiscono qualsiasi possibile domanda, riducendosi a pura emozione: la guerra prima di tutto, la colomba della Pace spennata o delineata a disegnare il mappamondo, e poi le reali devastazioni, i contrasti tra mondi che godono ed altri che soffrono: ma il dolore è un’ecatombe di distruzione.

Anche la sognata fuga dal pianeta diventano mostruosità che si spandono per l’universo. Non basta la poesia di un Pierrot per ridarci l’incanto della luna.  Ci si affida all’amore e alla speranza, forse meno alla solidarietà tra gli uomini, almeno stando alle vignette. Si demanda alla generazione che verrà che innesti la spina di una luce che ritorni ad illuminare. Ma non è solo la guerra, ma alla pari, altrettanto terrificante la morte del pianeta, della natura, la coscienza che un consumismo eccessivo ed inutile ci sta escludendo dalla vita. E si sogna che donne incinte possano partorire un nuovo pianeta, che ci sia un futuro, anche se qualche artista dichiara esplicitamente  “No future” o la meditazione nello studio di antichi santi e filosofi viene sostituita dal teschio del “game over”, della fine del gioco. E ci si fa un selfie sulle tombe. Non esiste il libro che spieghi il “senso del vivere” e sfogliarne le pagine non ci illumina né consola.

Ma forse ci possono salvare le lettere, le parole, il seminare pensieri che diventano idee e speranze di rinascita. Allora è meglio un brindisi con rosso e caloroso vino e rilassarci a godere il breve istante che ci aspetta. Se non è festa, sarà almeno il primo momento di quiete.

Parma, maggio 2024                                                  

Marzio Dall’Acqua

World Humor Awards 7^ edizione

Con la spedizione dell’invito agli autori selezionati è partita ufficialmente la settima edizione dei World Humor Awards

Ogni autore dovrà scegliere se partecipare alla sezione: “Grafica umoristica” o  alla sezione: “Caricatura”.
Non è possibile partecipare a entrambe.

La sostenibilità ambientale anche quest’anno nel tema della sezione Cartoon:  
“L’energia del futuro prossimo”

Novità per la sezione Caricatura: “Sei personaggi in cerca d’autore”
Ogni artista dovrà inviare due caricature scegliendo fra i seguenti personaggi della politica, dello sport, dello spettacolo:
Mario Draghi – Ursula von der Leyen – Valentino Rossi – Serena Williams – Quentin Tarantino – Lady Gaga 

La scadenza per l’invio delle opere è il 15 Aprile.

Francesco Guccini visto da 80 caricaturisti

Presso la Biblioteca di Porretta Terme dal 4 al 26 novembre
Francesco Guccini visto da 80 caricaturisti
Inaugurazione con Guccini giovedì 4 novembre alle 17,30 

“Non so che viso avesse…” è il nome della mostra che vede Francesco Guccini ritratto da 80 caricaturisti provenienti da tutto il mondo che inaugurerà giovedì 4 novembre alle ore 17,30 alla presenza dello stesso Guccini, allestita presso la Biblioteca Comunale di Porretta Terme (BO) dove rimarrà fino al 26 novembre. L’esposizione, che vede caricature create da artisti di tutto il mondo, è stata curata da Gianandrea Bianchi, patron di “World Humor Awards”, Guido De Maria, regista, autore televisivo e vignettista, e Leonardo Cannistrà, terzo classificato nel 2020 al “World Humor Awards” e grande fan di Guccini a cui ha dedicato numerosi disegni tra cui quello scelto come locandina dell’evento.

La mostra, che ha ottenuto il patrocinio di Alto Reno Terme e il contributo della Regione Emilia Romagna, vede esposte oltre 80 caricature realizzate da artisti provenienti da tutti i continenti che, su invito del collega Cannistrà, a loro modo hanno raffigurato Guccini. Il celebre autore di canzoni come “Auschwitz” ed “Eskimo”, ora apprezzato scrittore che risiede a pochi chilometri da Porretta, a Pavana, a cavallo tra l’Emilia e la Toscana, viene interpretato dalla divertita lente deformante di tanti caricaturisti italiani e stranieri, che lo rappresentano ognuno con il proprio stile e la propria personalità.

“Non so che viso avesse”, incipit della famosa canzone “La locomotiva” e nome di un libro di Francesco Guccini di alcuni anni fa, è una delle mostre itineranti realizzate dalla manifestazione umoristica internazionale “World Humor Awards” giunta quest’anno alla sesta edizione.

Sarà visitabile dal pubblico dal 5 al 26 novembre negli orari di apertura della Biblioteca di Porretta: martedì, mercoledì e venerdì al pomeriggio dalle ore 14,30 alle 18,30, mentre giovedì e sabato al mattino dalle 9,00 alle 13,00. Accesso riservato alle scuole il venerdì mattina dalle ore 9,00 alle 12,30.

La mostra WHA 2021 a Bardi

La mostra dei disegni finalisti della sesta edizione dei World Humor Awards viene inaugurata sabato 8 agosto nell’Auditorium San Francesco, ai piedi del castello di Bardi e rimarrà aperta fino alla cerimonia di premiazione domenica 28 agosto.

All’inaugurazione erano presenti il consigliere regionale Matteo Daffadà e il sindaco  Giancarlo Mandelli con alcuni esponenti della giunta comunale di Bardi.

La mostra è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione degli amici dell’associazione di Bardi “Il Cammino Valceno” sia per l’allestimento che per le giornate di apertura.

WHA 2021 dalla Bassa agli Appennini

La sesta edizione dei World Humor Awards ha confermato la crescita della rassegna con oltre 250 autori che da 75 paesi hanno aderito al nostro invito inviando le loro opere nelle due sezioni cartoon e caricatura. 

Come sempre, molto impegnativo il lavoro della giuria chiamata a scegliere i vincitori.

Salsomaggiore Terme, giovedì 26 agosto, rimane il punto di riferimento e di partenza della manifestazione che quest’anno si sviluppa in modo “itinerante” rispetto alle precedenti edizioni. Tutte le attività si svolgono infatti nei comuni vicini di Busseto e Fidenza fino ad arrivare a Bardi sull’appennino.

Si inizia, venerdì 27 agosto, a Roncole Verdi di Busseto con la visita al museo Guareschi, un doveroso passaggio “istituzionale” per gli autori vincitori del concorso e che trova gli eredi di Giovannino sempre molto disponibili a mostrare i pezzi pregiati dell’archivio soprattutto ad un pubblico così qualificato.

Dopo Roncole Verdi, visita ai bassorilievi antelamici del Duomo di Fidenza e pausa pranzo con degustazione di piatti tipici della zona.

Sempre a Fidenza nel pomeriggio, insieme alla giuria, gli autori sono attesi a una prova inconsueta tra i fornelli di Gustincanto per imparare alcuni segreti della gastronomia del territorio. 

Il giorno seguente, sabato 28 agosto, dalla bassa si sale a Bardi dove è allestita la mostra dei disegni finalisti ed a fare da cornice alla cerimonia di premiazione è il maestoso castello dei Landi. Un castello ricco di storia, tutto da visitare, e con un legame particolare con la famiglia Grimaldi di Monaco.

Premio Giovannino Guareschi 2021

Domenica 13 giugno ore 10.30 a Roncole Verdi al Museo Guareschi, con la conduzione di Guido Conti in collaborazione con il Club dei Ventitré, una mattinata dedicata a Guareschi, con l’assegnazione del premio per l’umorismo in letteratura che apre l’edizione 2021 dei World Humor Awards.
Quest’anno il Premio Giovannino Guareschi  va allo scrittore, giornalista e saggista modenese Roberto Barbolini e al suo libro di racconti  “Il maiale e lo sciamano”, edito da La nave di Teseo.
Barbolini ha lavorato con Arpino e Montanelli a “Il Giornale” e, per anni, in veste di critico alle pagine culturali, seguendo anche il teatro per il settimanale “Panorama”.
Barbolini è uno dei nostri più autorevoli scrittori. Con uno stile funambolico e maccheronico, mescola i linguaggi, usa diversi registri di scrittura, ricorre alla parodia, lavora sulle forme, intrecciando trame, in cui i protagonisti sfidano il tempo, e creando dei veri e propri cortocircuiti al limite del paradossale. “Un tragicomico intreccio tra le ‘base voglie’ del corpo e il richiamo insopprimibile del sacro nell’epoca della sua impossibilità”, un modo per ripensare il ruolo della letteratura e ridare alla scrittura i suoi fondamenti formali, in un momento in cui imperversa la medietà sconfortante dello storytelling, teso a soddisfare solo alcune strategie delmercato editoriale.
La tradizione dei poemi dell’Ariosto e del Folengo, che hanno saputo creare il terreno fertile per la nascita del romanzo moderno, con Barbolini riprende vita ed energia in maniera originale, dimostrando ancora una volta che i tempi della letteratura sono altri rispetto a quelli delle classifiche o delle mode, capaci di durare meno di una stagione.
Con coerenza poetica, Barbolini ha saputo ridisegnare le geografie letterarie tra il Po e la via Emilia, quelle del mondo “piccolo” (in realtà di ben più ampio orizzonte) di Guareschi: e con un occhio sempre attento alle tradizioni europee e alla migliore narrativa americana e inglese. 
Per questo, Barbolini merita un posto d’eccezione nella narrativa di oggi, e il Premio Giovannino Guareschi 2021 vuole sancire la dimensione alta della sua letteratura umoristica, giocata tra locale e nazionale, tra la “provincia” (nel senso etimologico di governo di un luogo) e l’Europa, in una dialettica sulfurea ed esilarante, in una rara padronanza dello stile.